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domenica 1 agosto 2010

Vendola fuori tempo? Non mi sembra proprio, alla luce dei fatti.

La verità è un'altra: a destra c'è il terremoto, al centro il lavorio, a sinistra l'immobilismo (...) La sfida di Vendola è giusta e va appoggiata. Accanto ad essa e approfittando di essa va, però, avviato contestualmente un percorso per la costruzione di un partito del popolo del lavoro (...) (leggi l'intero intervento)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

condivido in pieno.
ciao
gabriele

Anonimo ha detto...

Ho ricevuto la tua email con la bozza di "progetto d'azione" per le prossime politiche e devo ammettere che sono perplesso: una struttura d'appoggio a Vendola già esiste, si chiama Sinistra Ecologia Libertà, e in questa provincia esistono anche già delle "fabbriche". Mi chiedo se questa iniziativa non sia solo un estremo tentativo di riciclarsi, di trovare una nuova collocazione da sfoggiare.
Sia ben chiaro, lo dico con affetto. Non sono di SeL, sono un deluso (delusissimo) da RC, sono scettico ma ben disposto verso Vendola... proprio per questo mi chiedo, perchè mettere in modo un ennesimo soggetto politico? perchè non limitarsi a quello che già c'è? Mettiamo da parte personalismi, per favore, mettiamo da parte quella tentazione che conosco bene di chi, in RC e altrove, non si arrende alle personali sconfitte politiche e che cerca di volta in volta di ricollocarsi, reinventarsi...irriducibili animali politici.

Vogliamo Vendola premier? Siamo sicuri che sia la scelta vincente? Io no, ma in questo momento è l'unica opzione percorribile. Allora mi dico, "fabbrica" e "partito" già esistono. Semmai, turiamoci il naso e impegnamoci in quelli.

Nicola

giosuè bove ha detto...

Per Nicola: 1) ma qual'è il soggetto politico che già c'è? A me non pare che vi sia, anche solo in nuce, un soggetto politico del popolo del lavoro. SEL è un partito che ritengo marginale almeno quanto la FDS: e non è moltiplicando steccati ed errori che possiamo risolvere il problema. Se volevo continuare a fare cose "non incidenti" sarei rimasto in RC e nella FDS, peraltro senza dovermi turare il naso. Le fabbriche sono un'altra cosa, sono una associazione che non dipende da SEL, sono luoghi interessanti, stazioni di partenza. 2) Non propongo di promuovere adesso un altro soggetto politico, ma di sostenere la campagna per Nichi Vendola Presidente, aderendo dove ci sono o promuovendo dove non ci sono le fabbriche di Nichi. 3) la costruzione del partito del popolo del lavoro potrebbe forse partire da questa "opportunità". Un partito unitario della sinistra che si identifichi nel popolo del lavoro? Certo, ci vorrebbe: ma so bene che è una prospettiva, un orizzonte. Per adesso si tratta di aiutare gli attuali partiti sostenuti dall’elettorato di sinistra (pd, idv, sel, fds) e i movimenti (il popolo viola, i grillini, ecc...) a vincere la paura di mettersi in discussione, per costruire insieme i cantieri dell'alternativa.
4) Non ho capito la tua perplessità sul "riciclarsi": non credo che se chiedessi la tessera di SEL, della FDS, o - tanto per dire - di IDV o del PD, me la negherebbero. Non avrei bisogno di inventarmi storie strane per sfoggiare nuove collocazioni. Al contrario non ho alcuna intenzione di "riciclarmi" per riprendere l'ennesimo dibattito interno in uno di questi partiti. Insieme ad altri che ritengono insufficienti le attuali forme organizzate della sinistra,voglio provare semplicemente, da volontario, a contribuire comunque alla battaglia politica e sociale. Nei prossimi mesi si gioca una partita decisiva: la possibile crisi di governo può aprire le porte ad una prospettiva di alternativa, con un riscatto del popolo del lavoro e del popolo del sud, oppure precipitarci in una fase di accentuazione del carattere di regime reazionario di massa del leghismo-berlusconismo. Non possiamo stare con le mani in mano.

Anonimo ha detto...

Leggo sempre con piacere il tuo blog e lo uso come strumento di riflessione nell’ambito di una sinistra che fu…
Anche questa volta devo dire che sono parzialmente in accordo con la tua posizione.
Ed e’ anche vero che la deflagrazione della destra governativa ci impone un’ accelerazione nella costituzione di un soggetto politico nuovo. La sfida vendoliana, sebbene ha forti limiti in termini di programmazione strutturata del tipo di governo che vogliamo e sul partito, presenta alcuni punti forti. Non sono mai stato un riciclato, ma piuttosto un disimpegnato.
1) Io sono convinto e credo fermamente nel partito guidato da una forte leadership mediatica e comunicativa. La societa’ moderna lo impone, altimenti sei fuori dal gioco e torna a fare i gruppettini…(con ferrero e gli altri morti della sinsitra)
2) L’operazione comunicativa di vedola e’ senza precedente nel panorama delle sinsitra italiana degli ultimi 20 anni. Richiama molto le forme e le allegorie comunicative settantottine.
3) Vendola buca lo schermo. Nella sinistra non ci sono leader con la stessa capacità di stare in televisione.
4) Vendola e’ stato un ottimo amministratore e ha vinto nel feudo del centrodestra.
5) Potrebbe rappresentare l’ultima spiaggia per una sinistra che governi, dopo ci sara’ solo l'opposizione ad oltranza. (il che non fa mai male)
Le cose negative sono anch’esse molto evidenti:
1) Manca la programmazione seria del governo che vendola prospetta.
2) L’analisi vendoliana e’ sempre semplice sia quando viene presentata in televisione che se discussa nei salotti intellettualisti più recettivi.
3) Ci sono troppi ex fighetti ex rifondazione che ruotano intorno a vendola, e personalmente non li sopporto piu’. (ne faccio una questione personale)
4) Si rischia di ripercorre il fenomeno bertinottiano, con il partito che si dissolve dopo la fine del leader. Continuo a chiedermi se si puo’ ancora parlare di partito oggi, oppure dobbiamo piegarci alla legge che e’ l’opinione che fa la differenza, ed il partito / federazione e’ qualcosa di liquido. Anche se il fenomeno lega dimostra che oggi i partiti possono essere forti intorno ad un leader forte. L’importante e’ che il popolo, le persone riconoscano il partito con la sua rete di supporto al tuo singolo piccolo/grande problema, una versione riveduta e aggiornata dei partiti degli anni 50-60. Rispondere all’egemonia del ciarpame con l’egemonia culturale della solidarietà , del supporto reale di chi vive momenti di difficoltà economiche. Dobbiamo riproporre un modello di speranza in una societa’ migliore, sostituendoci al narcotizzante ciarpame culturale berlusconiani di questi ultimi 20 anni.
Veniamo ai tempi sui cui creare una nuova federazione.
1) La questione FIAT ci aiuterà moltissimo nella costruzione del partito. La base della FIOM rappresenta il catalizzatore per riaggregare l’unita’ di popolo e dei lavoratori.
2) La crisi ha già macinato terreno nel welfare e sta per essere gestita dalle imprese secondo la bozza del programma FIAT. La riorganizzazione del lavoro nelle forma FIAT ha il beneplacito di tutta CONFINDUSTRIA. Il che significa cha lo scontro sociale sta prendendo il suo cammino. La lezione di Pomigliano (anche se perse ) e’ da considerarsi una grande vittoria per la sinistra. L’operaio si piega ma non schiatta….
3) Una nuova politica meridionalista, vogliamo i finanziamenti che il governo ha bloccato e distratto continuamente su altre voci di bilancio. Vogliamo un piano di sviluppo reale che fermi/ rallenti da subito i flussi migratorio attualmente in atto da sud a nord. Siamo di fronte ad un’altra emigrazione di massa.
4) Dal punto di vista programmatico bisogna riprendere tutte le vertenze politiche sociali aperte:
a. Rifiuti e inquinamento
b. Lavoro e occupazione
c. Lotta all’evasione
d. Questione morale, dalle piccole amministrazioni fino al governi centrali.
e. H2o pubblica
f. …..

.. e qui mi fermo ..
A bien tot!

Anonimo ha detto...

ma a me pare che fate un po di riscaldato, sono più di trent'anni che le cose si ripetono, sempre le stesse senza logorio, si cambiano i nomi o le strutture, ma alla fine si ragiona esattamente allo stesso modo, solo che adesso non si ha più la speranza dettata dall'ideologia, i grandi maestri ideologhi sono scomparsi (o quasi). Cerchiamo di dare una spolverata pensando che i passato e si fonte di conoscenza ma non attardiamoci troppo nelle diatribe passeiste.

Anonimo ha detto...

Ideologhi?????? manco l'italiano...e parla di "fonti di conoscenza"...
sempre i soliti. Pochi strumenti e molte parole (per altro vongole più che parole in questo caso)
UMILTà!